Molti, passando dalla dolina di Ca’ Budrio, si chiederanno chi fosse il “Lusa” a cui l’abisso che si apre nella depressione, a fianco del sentiero 705, è dedicato. Bene, questo numero di «Cronache Speleologiche», il supplemento a “Cristalli”, la rivista del Parco Regionale della Vena del Gesso romagnola, raccoglie soprattutto ricordi e testimonianze relative ad Antonio Lusa (1943-1977), forte speleologo faentino di cui sono stati ritrovati appunti e fotografie inedite.
Era, prima di tutto, un grande esploratore del mondo sotterraneo ma era un amante della montagna in senso completo; ricordo, con lui, oltre alle grotte, le scalate sul ghiaccio infame delle Apuane, le escursioni sui monti dell’Abruzzo, le passeggiate attorno a Tossignano.
Poi se ne è andato prestissimo e velocissimo.
La rivista verrà presentata domenica 18 dicembre alle 17,30 a Casola Valsenio presso la sala Biagi Nolasco in via Cardinale G.Soglia n° 13.
Antonio Zambrini

Antonio Lusa

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