CIASPOLE, un nome che fino a pochi anni fa, anche se ne parlavi con persone frequentatrici della montagna, venivi guardato in modo interrogativo e strano; se poi precisavi “MA SI LE RACCHETTE DA NEVE”, allora vedevi la gente allargarsi in un sorriso, quasi sollevata, e ti sentivi dire “HA LE RACCHETTE, POTEVI DIRLO SUBITO”, ma sostanzialmente pochi sapevano di cosa esattamente si trattava.
Molti pensavano che “ciaspolata” fosse una zuppa di verdure veneta e che “ciaspole” fosse una località dell‘Appennino Bolognese nota per leggende metropolitane su streghe e malifici .
Ai più un nome strano, dai contorni vaghi e inquietanti.
Da allora sono passati pochi anni e ora il nome ciaspole è noto a tutti, ed è entrato nel lessico comune della gente frequentatrice della montagna e non.
Ha letteralmente rivoluzionato il modo di rapportarsi con essa in ambiente innevato. Infatti se prima davanti ad una abbondante e copiosa nevicata, all‘escursionista medio altro non rimaneva che tornare indietro, o al più cambiare itinerario, ora, grazie a quei meravigliosi attrezzi, è possibile in qualche modo proseguire o addirittura programmare gite esclusivamente con ciaspole.
Ma non fatevi illusioni, non è che con questi si galleggi sulla neve e si cammini senza problemi; si procede, è vero, ma la fatica è assicurata ugualmente, specialmente per i primi che aprono la pista, ma la soddisfazione e la possibilità di entrare in ambienti altrimenti non facilmente raggiungibili è tale da far passare tutto ciò in secondo piano.
E ora due parole per chi vuole avvicinarsi a questa pratica. L‘abbigliamento, ovviamente, deve essere quello per ambienti invernali, occorre osservare la regola di vestirsi “a cipolla”, cioè flessibilità negli indumenti, così da poterli togliere o mettere a seconda delle temperature; per il resto non occorrono particolari accorgimenti, salvo gli scarponi, che devono avere una buona impermeabilità e adeguati ad un clima rigido.
Particolare attenzione alle ghette: non devono essere quelle che partono dalla caviglia e arrivano al polpaccio , ma quelle lunghe con il fermo sotto lo scarpone cosi da poterlo fasciare abbondantemente.
Per l’attrezzo principale, e cioè le ciaspole, ormai qualsiasi negoziante saprà consigliarvi meglio di me; ormai con 90/100 euro se ne possono comprare di ottime; ricordatevi i bastoncini, meglio se telescopici, non obbligatori ma fortemente consigliati .
Tenere in considerazione anche la propria forma fisica; un buon allenamento è sempre alla base della soddisfazione di un’escursione. Chi non è allenato farà più fatica e di conseguenza ne trarrà giocoforza un impressone negativa.
Come affrontare un‘escursione? L’argomento è troppo lungo e complesso per poterlo ridurre a poche righe per cui il mio consiglio è quello di affidarsi all’inizio a chi ha già esperienza; ormai qualsiasi sezione Cai ha in programma gite con ciaspole con accompagnatori esperti.
Comunque per chi proprio volesse avventurarsi ugualmente da solo è bene precisare che andare con ciaspole non significa affatto essere esenti da pericoli. Tutt’altro. Occorre sempre prestare molta attenzione , non affrontare pendii troppo ripidi e pianificare sempre il percorso a casa. Importantissimo consultare il meteo e il bollettino valanghe per verificare lo stato della neve. Molti degli incidenti derivano da una mancanza di informazione e valutazione dell‘esatta evoluzione del tempo e delle condizioni climatiche. Ormai grazie ad internet siamo in grado di sapere come saranno le condizioni meteo nelle successive 48 ore, e, in ogni caso, la rinuncia non è affatto una sconfitta, ma una preziosa esperienza per una futura escursione. Ricordiamoci comunque che la montagna non è solo nostra, ma un bene prezioso di tutti, a cui tutti hanno diritto e frequentarla significa soprattutto rispettarla .
Detto questo non resta che sperare che la protagonista di tutto ciò, e cioè la neve cada abbondante
E copiosa.
Sante Poppini – CAI Imola