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CAI Imola

Sentiero SLG

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SENTIERO. SLG – SENTIERO “LUCA GHINI” – Da Casalfiumanese al sito dove nacque il grande botanico

(Testi da: “Dalla Futa all’Acquacheta”. Ultimo aggiornamento della pagina: 05/07/2016)

ITINERARIO. Casalfiumanese m 125 – Baladelli m 280 – Cà Frascari m 313 – Ponti di Croara m 375 – M. Maggiore m 455

SEGNALETICA. Segnavia SLG bianco-rosso

DISLIVELLO. m 450 salita; m 100 discesa

SVILUPPO. km 7,5

TEMPO. Ore 3,00

DIFFICOLTÀ.  E – La discesa dai Ponti di Croara è esposta e scivolosa. Il percorso è privo di copertura arborea e di sorgenti. Dopo abbondanti piogge il sentiero non è percorribile per il fango

CARTOGRAFIA. Colline Imolesi 1:25.000 – CAI Imola, Appennino faentino – CAI Faenza, Vena del Gesso Romagnola – Boreal Mapping

PERCORRIBILITÀ MTB. Non consigliata

PERCORRIBILITÀ. Percorribilità ottima (aggiornamento maggio 2018). (Nota: il passaggio della frana ai Ponti di Croara esposto è riservato ad escursionisti esperti. Con terreno bagnato il tratto diventa decisamente pericoloso)

PUNTO DI PARTENZA. Casalfiumanese, di fronte al municipio

PUNTO DI ARRIVO. Monte Maggiore m 455

DESCRIZIONE DETTAGLIATA. Si parte dal parco di Villa Malusardi, col viale di pini posto esattamente di fronte al Municipio di Casalfiumanese (ampio parcheggio) percorrendo, in discesa, la scalinata che porta al rio Casale che si risale poi fino ad un ponticello. Attraversato il corso d’acqua si taglia il parco di Villa Masolini, in abbandono e si sbuca su via Ceredola, che si prende a destra. Si imbocca un’evidente pista in salita sulla sinistra, costeggiando un uliveto (prima della discesa verso l’ex campo cross) e ci si porta sulla cresta calanchiva che separa la piccola valle del rio Canale. In costante salita si arriva al rudere di Baladelli di Sopra, si scende a Baladelli di Sotto poi, tenendo la stessa direzione, si taglia un seminativo e si arriva al rudere di Ca’ Frascari, all’innesto sul sentiero n° 703 che, da questo momento, si imbocca a destra fino alla vetta di M.Maggiore. Per questo ultimo tratto vale la descrizione, in senso inverso di percorrenza, del Giro del Rio Mescola.

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SEGNALAZIONI. Segnalate eventuali problemi (tratti pericolosi, percorribilità, segnaletica …)

MAPPA OPENSTREETMAP. 

NOTE.
Luca Ghini fu uno dei fondatori della botanica moderna, nato, casualmente, alle Colline di Croara, da una famiglia della piccola nobiltà imolese. Fu nominato professore all’Università di Bologna nel 1528, quando le concezioni scientifiche largamente dominanti erano incentrate sul “principio di autorità” che vedeva nella Bibbia innanzitutto e nei libri dei grandi studiosi dell’antichità classica le fonti della conoscenza, a scapito dell’osservazione e del ragionamento sul reale mondo della natura.
Luca Ghini insegnò, quasi mezzo secolo prima di Galileo, ad osservare la natura, in particolare le piante, per quello che effettivamente erano, indipendentemente dall’interpretazione antropocentrica medioevale e dalle affermazioni, a volte errate dei classici. Nella cerchia dei suoi allievi prese corpo l’importantissima idea dell’ “erbario”, dell’essiccare, tra fogli di carta, le piante raccolte, per poterle riconoscere nei particolari e confrontare nelle lezioni. Questa impostazione innovativa non incontrò, ovviamente, il favore della cerchia dominante della Bologna pontificia controriformista e Luca Ghini trovò spazio per realizzare i suoi progetti nella Toscana di Cosimo de’ Medici, fautore di una politica di riorganizzazione dello stato tesa a valorizzare anche le forze vive della cultura.
Nacque così a Pisa il primo orto botanico universitario del mondo, un luogo dove avere sempre a disposizione, per uso didattico, le piante di interesse medico e non, e potenziare, con lo scambio dei semi (di cui realizzò una sorta di primo catalogo mondiale) lo scambio delle conoscenze. Sono noti i suoi viaggi soprattutto al M.Baldo sul Garda, noto già allora come “Giardino d’Europa” per la straordinaria ricchezza erboristica. Furono suoi diretti allievi o devoti collaboratori tutti i grandi botanici del tempo, da Ulisse Aldrovandi, a cui si deve il primo tentativo di una organica “storia naturale”, all’Anguillara, che ebbe poi incarico, dal Senato Veneto, di superare il maestro fondando l’orto botanico di Padova. Modesto e generoso, non curò, come si direbbe ai nostri giorni, la propria immagine ma il suo ruolo resta, indiscutibilmente, quello di uno dei principali propulsori della nascita della botanica moderna.

FOTO.

Il sentiero lungo i prati; sullo sfondo: Monte Maggiore

Il sentiero lungo i prati; sullo sfondo: Monte Maggiore

Alcune pietre e una lapide che indicano la casa natale di Luca Ghini

Alcune pietre e una lapide che indicano la casa natale di Luca Ghini

Alcune pietre e una lapide che indicano la casa natale di Luca Ghini

Alcune pietre e una lapide che indicano la casa natale di Luca Ghini

Il sentiero sul crinale

Il sentiero sul crinale

Il sentiero lungo i prati

Il sentiero lungo i prati

I Ponti di Croara

I Ponti di Croara

Il sentiero sul crinale; nello sfondo: Monte Maggiore

Il sentiero sul crinale; nello sfondo: Monte Maggiore

Panorama dai Ponti di Croara

Panorama dai Ponti di Croara

Panorama dai Ponti di Croara

Panorama dai Ponti di Croara

Presso i Ponti di Croara

Presso i Ponti di Croara